VITTORIO PODESTA’: IL CAMPIONE TRA ARMONIA E TECNICA

VITTORIO_PODESTAVittorio Podestà non ha bisogno di presentazioni. Gli handbikers lo conoscono sin dal 2006, anno delle sue prime vittorie, gli italiani -e non solo- hanno fatto il tifo per lui ai Giochi di Londra 2012 dove ha vinto tre medaglie: un bronzo nella cronometro, un bronzo nella prova in linea e un argento nel Team Relay in squadra con Alessandro Zanardi e Francesca Fenocchio. A Cuneo alla seconda tappa del Giro d’Italia di handbike ha vinto nella categoria H2.

ESORDIO. «È stata la mia prima gara della stagione. È stato tutto molto bello. È stata un’occasione per testare la mia preparazione e posso dirmi soddisfatto. La tappa è stata davvero interessante. Un percorso selettivo, moltissimi atleti e tanti spettatori lungo il circuito che applaudivano, incitavano, che hanno partecipato a questa festa dello sport».

PROMOZIONE. «Il Giro in questi anni è cresciuto.  Lo dimostrano gli iscritti alle gare, qualche anno fa erano 50-60 – già un bel numero-, oggi spesso superano il centinaio, come è accaduto alla tappa di Cuneo. È da apprezzare l’obiettivo promozionale che vuole far conoscere il movimento degli handbikers. Il Giro arriva nelle città e i cittadini si trovano in casa questa grande manifestazione e diventano spettatori curiosi e attenti, desiderosi di capire, di sapere come funzionano queste biciclette, quali sono le categorie».

TECNICA. «Nell’arco di qualche edizione il Giro migliorerà anche l’aspetto tecnico. Oggi l’80% degli handbikers fanno sport nel tempo libero. Mi auguro che aumentino anche le persone che fanno agonismo. Il vivaio c’è, e il Giro permette agli handbikers di confrontarsi con i colleghi, di fare competizioni, di misurarsi con se stessi e con il cronometro».

INCONTRI. «Il Giro d’Italia è un’occasione per incontrare gente. Gli handbiker sono sempre in giro a fare gare. Spesso all’estero. Una manifestazione come questa che si svolge in diverse città italiane richiama molti atleti che hanno così la possibilità di incontrarsi, di scambiarsi esperienze, di divertirsi».

PER TUTTI. «È uno sport adatto anche ai normodotati. All’estero già accade che ci siano persone con una mobilità completa che usano l’handbike. È vissuta come disciplina sportiva per tutti, senza che sia relegata a un determinato gruppo di persone».

ARMONICO. «L’handbike è uno sport che contribuisce alla crescita armonica del corpo perché aiuta a sviluppare molti muscoli, non solo le braccia, come si può pensare in un primo momento. Si fa all’aria aperta, da soli o in compagnia. Chi lo prova rimane sempre soddisfatto».

COME CON LA PALLA. «Per spiegare che cos’è l’handbike faccio il confronto con la palla. Ci sono molti modi per giocare a palla: il calcio, la pallavolo, il basket, e così via. La bicicletta la si può pedalare con i piedi e con le braccia».

FUTURO. «Mi aspetta una stagione molto impegnativa. A giugno s’intensificheranno gli impegni con la nazionale. A partire da un paio di gare in Svizzera e poi due tappe di Coppa del Mondo, la prima il 7 giugno a Merano in Italia, e la successiva il 14 giugno a Segovia, in Spagna. Torno in Italia per la settimana Tricolore e in Piemonte per la gara di Fossano, poi la preparazione prosegue in prospettiva dell’appuntamento dei Mondiali a Baie Comeau, in Canada, alla fine di agosto».