MAGLIA NERA: NOVITA’ DEL GIHB 2013

maglia nera
Dr. Iseni e Dr. Agostini, presentano la Maglia Nera, sponsorizzata dal Gruppo Iseni e 100% enerigia rinnovabile Epiù (Foto Nastasi)

Una delle novità importanti di quest’anno è la MAGLIA NERA, non piu’ in AUGE da parecchio tempo, ecco che allora quest’anno lo Staff del Giro Handbike, ripercorrendo gli archivi storici del ciclismo ha deciso di simbolizzarla come riconoscimento per l’ultimo classificato.

“Ci sembrava bello poter premiare anche l’ultimo di classifica, e visto che nelle passate edizioni, l’ultimo non vinceva mai nulla, quest’anno abbiamo optato per un premio simbolico, che volesse significare solidarietà, inclusione e riconoscimento allo sforzo ed all’impegno, ecco allora la MAGLIA NERA queste le parole che ha voluto utilizzare la Presidente Macchi per descrivere la “nuova arrivata” oltre che alle due importanti maglie da questa edizione si aggiunge una terza, ricca di significato e altrettanto prestigio.

“Non vuole essere affatto un simbolo denigratorio perché tutti fanno la stessa fatica, tutti si impegnano con grande ardore e passione, tutti i corridori meritano la maglia rosa. Ma, una differenziazione va pur fatta rispettando il dogma dell’agonismo” Ed è con questo spirito, costruttivo, elogiativo e di consenso alla loro presenza e partecipazione che il Dott. Iseni ha riportato in gruppo la MAGLIA NERA “Epiù – Gruppo Iseni” intesa come simbolo di riconoscenza anche a chi arriva ultimo e, con questo spirito, la maglia sarà di pari valore morale a quella rosa e a Roma, come in tutte le altre tappe, gli applausi accomuneranno tutte le atlete e gli atleti, dal primo all’ultimo classificato sia che indossino la maglia Rosa, Bianca, Nera oppure quelle, altrettanto preziose, delle loro Società di appartenenza.”

MA RIPERCORRIAMO INSIEME IL SIGNIFICATO DI QUESTA MAGLIA:
Le cronache sportive di qualche tempo fa utilizzavano solitamente due espressioni per indicare l’atleta o la squadra peggio classificata: “fanalino di coda” e “maglia nera”. La seconda prendeva spunto dal ciclismo, e precisamente dal Giro d’Italia, che assegnava questo simbolo all’ultimo corridore della corsa, in antitesi alla maglia rosa del primo.
RISPETTO – Nella storia del Giro D’Italia Professionisti però, l’ultimo non è mai stata la “pecora nera”, perché c’è sempre stato un rispetto profondo per chiunque portasse a termine la sua fatica, per aiutare il suo capitano o per una semplice sfida con se stesso, superando il mostro del “tempo massimo”. Proprio per valorizzare gli ultimi il Giro d’Italia professionisti nel 1946 istituì la Maglia nera. Non c’era la tivù, solo la radio narrava le imprese dei ciclisti sollecitando in chi ascoltava le migliori suggestioni. Tra queste gli epici duelli di chi gareggiava per quel simbolo, la Maglia nera. Colui che, più di ogni altro, consacrò l’espressione e interpretò al meglio il ruolo fu Luigi Malabrocca, corridore tortonese, classe 1920, tutto tranne che un brocco (vinse 15 corse da professionista): ultimo nel Giro 1946 a 4 ore 9’34” dal vincitore Bartali, ultimo nel 1947 a 5 ore 52′ 50” da Coppi, penultimo nel 1949 a 7 ore 47’26”0 da Coppi, non centrò il tris perché fu superato da Carollo – arrivato a 9 ore 57’07” – solo perché i commissari non attesero l’arrivo di tutti i corridori.
FINO AL 1951 – In pochi anni i duelli per la Maglia nera produssero eccessi in serie, trucchi e stratagemmi per rimanere attardati, con corridori che si nascondevano e giudici di gara che non li potevano sanzionare. L’unico spauracchio era il “tempo massimo” che li avrebbe tolti di corsa. L’ultimo ad aggiudicarsi la Maglia nera fu Giovanni Pinarello, nel 1951.

Quando si dice…. gli ultimi saranno i primi!